lunedì 26 maggio 2008

~ Cineforum 40 ~

Per festeggiare il 40esimo film, ci vediamo uno dei film a me più cari e con questo se vi piacerà inizieremo una bella rassegna Lars von Trier:


Dogville (2003) Lars von Trier

Per ravvivare un pò, domani farò un giro di chiamate, spargete la voce!
Appuntamento alle 21.00 per iniziare massimo alle 21.15.
Capito Gianluca? Non sei scusato, tanto meno da sposato.
Vi annuncio che ci sarà anche Mario Marcantonini, che per chi c'era, è stato pure alla passeggiata di Pomonte; è molto esperto di cinema, negli anni settanta aveva organizzato con altri di Bastia, proprio un cineforum al cinema Esperia, quindi sarà anche più piacevole fare una chiacchierata su questo film.

Francesco von Ciao

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao! Purtroppo domani sera non ci sono, vado a vedere il concerto di Bob Dylan...ehm...Paul McCartney...ehm Paolo Conte...ehm va be' vado a vedere Riccardo Fogli, che c'è da ridere?!?!?!
Mi dispiace di non esserci, ci tenevo; prometto di rientreare next week!

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti.
Io vengo. A stasera

Anonimo ha detto...

Mi dispiace proprio non poterci essere, è troppo bello questo film lo avrei rivisto volentieri...ma mi tocca la notte e se non apro io non apre nessuno....vabbè un saluto a tutti e un bacio al mio amore.

Anonimo ha detto...

..leggo ora (scusate; non son riuscita a controllare prima) dopo una luuuuuunga giornata.
aspetto, curiosa, commenti sulla serata.
un ciao a tutti e un 'ben tornati' agli sposi

Anonimo ha detto...

Film bellissimo.
Un viaggio dentro gli aspetti più cupi dell'animo umano fino ai confini estremi (i 'Capitoli' mi hanno fatto pensare ai gironi dell'Inferno dantesco).
Il regista è lo scenziato che osserva dall'alto il contenitore del suo esperimento, in cui i protagonisti sono le cavie alle prese con un elemento nuovo, il 'dono': la dolce, fragile Grace, creatura eterea e pericolosa che si nasconde da se stessa.
Alla fine la vittima si trasforma in carnefice: l'originalità non è in questo ma piuttosto nel fatto che lei sopravvive solo dopo aver preso coscienza della sua natura e dopo che, senza falsi pudori, si assume la responsabilità delle proprie azioni (per quanto riprovevoli possano sembrare) al contrario del suo presunto innamorato che non ha mai il coraggio di farlo.
Meraviglioso.
Voto 10++++++++++++

Anonimo ha detto...

Grazie Elena del tuo ben tornati!